Parrocchia San Lorenzo Maiorano in Cattedrale - Manfredonia
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Liturgia > Gruppo Liturgico > Novene > Anno 2011

Parrocchia “San Lorenzo Maiorano”
Manfredonia
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Novena di Natale




PER TUTTI I GIORNI


Si intona il canto e colui che presiede la celebrazione, accompagnato dai ministri, fa il suo ingresso portando il libro dei Vangeli.



Canto d’ingresso:  Spandete, o cieli.

Il celebrante, giunto in presbiterio, pone il libro dei Vangeli aperto sull’altare, bacia l’altare e, disponendosi verso di esso, dice:

Invitatorio

Cel.O Dio, molte volte e in diversi modi

nei tempi antichi
hai parlato ai padri per mezzo dei profeti,
ultimamente, in questi giorni,
hai parlato a noi per mezzo del Figlio tuo
che hai stabilito erede di tutte le cose
e mediante il quale hai fatto anche il mondo.
(cfr. Eb 1,1-2)

TuttiMolte volte hai offerto agli uomini

la tua alleanza,
e per mezzo dei profeti
hai insegnato a sperare nella salvezza.
(cfr. Preghiera Eucaristica IV)

Cel.Padre santo, hai tanto amato il mondo

da mandare a noi,
nella pienezza dei tempi,
il tuo unico figlio come salvatore.
(cfr. Preghiera Eucaristica IV)

TuttiEgli è irradiazione della tua gloria

e impronta della tua sostanza,
e tutto sostiene con la tua parola potente.
(cfr. Eb 1,1-2)

Cel. Dona anche a noi, oggi,

un cuore vigilante e attento;
la mente e il cuore concordino
nell’ascolto della tua Parola.

Tutti E la nostra vita risponda

agli appelli del tuo amore
con l’accoglienza della tua volontà.

Terminato l’Invitatorio, colui che presiede si reca alla sede e introduce la celebrazione con il saluto liturgico.

Cel.Nel nome del Padre e del Figlio
e dello Spirito Santo.

Tutti Amen.


Cel.  Il Dio della speranza, che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede

per la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi. (CfRm 15,13)

Tutti E con il tuo spirito.


Dopo il saluto liturgico si da inizio al  Canto delle Profezie di Natale.

CANTO DELLE PROFEZIE DI NATALE


Rit.Venite adoriamo il Re Signore * che sta per venire.

Godi figlia di Sion esulta figlia diGerusalemme,ecco il Signore verrà ed in quel giorno vi sarà gran lucei monti stilleranno dolcezzae dai colli scorrerà latte e mieleperché verrà un gran profetaed Egli rinnoverà Gerusalemme.
Rit.Venite adoriamo il Re Signore* che sta per venireEcco dalla casa di Davide verrà il Dio-Uomoa sedersi sul trono vedrete e godrà il vostrocuore.
Rit.Venite adoriamo il Re Signore* che sta per venire
Ecco verrà il Signore, il nostro Protettoreil Santo d'Israele portando sul capo la corona regale e dominerà da un mareall'altro e dal fiume ai confiniestremi della terra.
Rit.Venite adoriamo il Re Signore* che sta per venireEcco apparirà il Signore e non mancherà di parola se indugerà attendilo, perché verrà e non potrà tardare.
Rit.Venite adoriamo il Re Signore* che sta per venireIl Signore discenderà come come pioggia sul vello in quei giorni spunterò lagiustizia e l'abbondanza della pacetutti i re della terra lo adorerannoe i popoli lo serviranno.
Rit. Venite adoriamo il Re Signore* che sta per venireNascerà per noi un bimbo e sarà chiamato Dio forte egli siederà sul trono di Davide suo padre e sarà un dominatore e avrà sulle spalle la potestà regale.
Rit.Venite adoriamo il Re Signore* che sta per venireBetlemme città del sommo Dio da te nascerà il dominatore d'Israele la sua nascita risale al principio dei giornidell'eternità e sarà glorificato in mezzoa tutta la terra e quando Egli sarà venutovi sarà pace sulla nostraterra.
Rit. Venite adoriamo il Re Signore* che sta per venire

Secondo momento - DIO CHIAMA NELLA STORIA

Monizione

Cel. Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con

i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita -
la vita infatti si manifestò, noi l'abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo
la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi -, quello che abbiamo veduto e
udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi.  E la
nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. (cfr. 1 Gv 1,3)

Tutti Rendiamo grazie a Dio


Tutti siedono per l’ascolto della Parola di Dio.

LITURGIA DELLA PAROLA

(Propria per ogni giorno)

VENERDI’ 16 DICEMBRE

Dal libro della Genesi (12, 1-4. 17, 1-8)


Il Signore disse ad Abram: “Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò. Farò di te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e possa tu essere una benedizione. Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò, e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra”.

Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui partì Lot. Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse: “Io sono Dio l’Onnipotente: cammina davanti a
me e sii integro. Porrò la mia alleanza tra me e te e ti renderò molto, molto numeroso”.
Subito Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui: “Quanto a me, ecco, la mia alleanza è con te: diventerai padre di una moltitudine di nazioni. Non ti chiamerai più Abram, ma ti chiamerai Abramo, perché padre di una moltitudine di nazioni ti renderò. E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re. Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. La terra dove sei forestiero, tutta la terra di Canaan, la darò in possesso per sempre a te e alla tua discendenza dopo di te; sarò il loro Dio”.

SABATO 17 DICEMBRE

Dal Libro dell’Esodo (3, 1-12)


Mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l'Oreb. L'angelo del Signore gli apparve in una

fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva per il fuoco, ma quel roveto non si consumava. Mosè pensò: "Voglio avvicinarmi a osservare questo grande spettacolo:
perché il roveto non brucia?". Il Signore vide che si era avvicinato per guardare; Dio gridò a lui dal roveto: "Mosè, Mosè!". Rispose: "Eccomi!". Riprese: "Non avvicinarti oltre! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo!". E disse: "Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe". Mosè allora si coprì il volto, perché aveva paura di
guardare verso Dio. Il Signore disse: "Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell'Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele, verso il luogo dove si trovano il Cananeo, l'Ittita, l'Amorreo, il Perizzita,
l'Eveo, il Gebuseo. Ecco, il grido degli Israeliti è arrivato fino a me e io stesso ho visto come gli Egiziani li opprimono. Perciò va'! Io ti mando dal faraone. Fa' uscire dall'Egitto il mio popolo, gli Israeliti!". Mosè disse a Dio: "Chi sono io per andare dal faraone e far uscire gli Israeliti dall'Egitto?". Rispose: "Io sarò con te”.

DOMENICA 18 DICEMBRE

Dal primo libro di Samuele (16, 1-13)


Il Signore disse a Samuele: "Fino a quando piangerai su Saul, mentre io l'ho ripudiato perché non regni su Israele? Riempi d'olio il tuo corno e parti. Ti mando da Iesse il Betlemmita, perché mi sono scelto tra i suoi figli un re". Samuele rispose: "Come posso andare? Saul lo verrà a sapere e mi ucciderà". Il Signore soggiunse: "Prenderai con te una giovenca e dirai: "Sono venuto per sacrificare al Signore". Inviterai quindi Iesse al sacrificio. Allora io ti farò conoscere quello che dovrai fare e ungerai per me colui che io ti dirò". Samuele fece quello che il Signore gli aveva comandato e venne a Betlemme; gli anziani della città gli vennero incontro trepidanti e gli chiesero: "È pacifica la tua venuta?". Rispose: "È pacifica. Sono venuto per sacrificare al Signore. Santificatevi, poi venite con me al sacrificio". Fece santificare anche Iesse e i suoi figli e li invitò al sacrificio. Quando furono entrati, egli vide Eliàb e disse: "Certo, davanti al Signore sta il suo consacrato!". Il Signore replicò a Samuele: "Non guardare al suo aspetto né alla sua alta statura. Io l'ho scartato, perché non conta quel che vede l'uomo: infatti l'uomo vede l'apparenza, ma il Signore vede il cuore". Iesse chiamò Abinadàb e lo presentò a Samuele, ma questi disse: "Nemmeno costui il Signore ha scelto". Iesse fece passare Sammà e quegli disse: "Nemmeno costui il Signore ha scelto". Iesse fece passare davanti a Samuele i suoi sette figli e Samuele ripeté a Iesse: "Il Signore non ha scelto nessuno di questi". Samuele chiese a Iesse: "Sono qui tutti i giovani?". Rispose Iesse: "Rimane ancora il più piccolo, che ora sta a pascolare il gregge". Samuele disse a Iesse: "Manda a prenderlo, perché non ci metteremo a tavola prima che egli sia venuto qui". Lo mandò a chiamare e lo fece venire. Era fulvo, con begli occhi e bello di aspetto. Disse il Signore: "Àlzati e ungilo: è lui!". Samuele prese il corno dell'olio e lo unse in mezzo ai suoi fratelli, e lo spirito del Signore irruppe su Davide da quel giorno in poi.


LUNEDI’ 19 DICEMBRE

Dal Libro del profeta Geremia (1, 1-10)


Parole di Geremia, figlio di Chelkia, uno dei sacerdoti che risiedevano ad Anatòt, nel territorio di Beniamino. A lui fu rivolta la parola del Signore al tempo di Giosia, figlio di Amon, re di Giuda,

l'anno tredicesimo del suo regno, e successivamente anche al tempo di Ioiakìm, figlio di Giosia, re di Giuda, fino alla fine dell'anno undicesimo di Sedecìa, figlio di Giosia, re di Giuda, cioè fino alla
deportazione di Gerusalemme, avvenuta nel quinto mese di quell'anno. Mi fu rivolta questa parola del Signore: "Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto, prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni". Risposi: "Ahimè, Signore Dio! Ecco, io non so parlare, perché sono giovane". Ma il Signore mi disse: "Non dire: "Sono giovane". Tu andrai da tutti coloro a cui ti manderò e dirai tutto quello che io ti ordinerò. Non aver paura di fronte a loro, perché io sono con te per proteggerti". Oracolo del Signore. Il Signore stese la mano e mi toccò la bocca, e il Signore mi disse: "Ecco, io metto le mie parole sulla tua bocca. Vedi, oggi ti do autorità sopra le nazioni e sopra i regni per sradicare e demolire, per distruggere e abbattere, per edificare e piantare".

MARTEDI’ 20 DICEMBRE

Dal vangelo secondo Luca (1, 5-25)


Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccaria, della classe di Abia, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e

osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore.
Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.
Avvenne che, mentre Zaccaria svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l'usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del
Signore per fare l'offerta dell'incenso. Fuori, tutta l'assemblea del popolo stava pregando nell'ora dell'incenso. Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare dell'incenso. Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. Ma l'angelo gli disse: "Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d'Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con
lo spirito e la potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto". Zaccaria disse all'angelo: "Come potrò mai
conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni". L'angelo gli rispose: "Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo". Intanto il popolo stava in attesa di
Zaccaria e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto. Compiuti i
giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: "Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini".

MERCOLEDI’ 21 DICEMBRE

Dal vangelo secondo Luca (1, 57-66)


Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. Otto giorni

dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: "No, si chiamerà Giovanni". Le dissero: "Non c'è nessuno della tua
parentela che si chiami con questo nome". Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: "Giovanni è il suo nome". Tutti furono
meravigliati. All'istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte
queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: "Che sarà mai questo bambino?". E davvero la mano del Signore era con lui.

GIOVEDI’ 22 DICEMBRE

Dal vangelo secondo Matteo (1, 18-25)

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati". Tutto questo è avvenuto

perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa Dio con noi. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e
prese con sé la sua sposa; senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù.

VENERDI’ 23 DICEMBRE

Dal vangelo secondo Luca (1, 26-38)


Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: "Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te". A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine".

Allora Maria disse all'angelo: "Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?". Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio". Allora Maria disse: "Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola". E l'angelo si allontanò da lei.

SABATO 24 DICEMBRE

Dal vangelo secondo Luca (2, 8-20)


C'erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all'aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l'angelo disse loro: "Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è

Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia". E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e
diceva: "Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama". Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l'un l'altro: "Andiamo dunque
fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere". Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo
visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.

PER TUTTI  I GIORNI


Canto: NON TEMERE (M. Frisina)
Non temere, Abramo,
la tua debolezza:
padre di un nuovo popolo
Apri il cuore,
non temere,
Egli sarà con te.

Non temere, Mosè,

se tu non sai parlare,
perché la voce del Signore
parlerà per te.

Non temere, Giuseppe,

di prendere Maria,
perché in lei Dio compirà
il mistero d'Amore.

Non temere, Maria,

perché hai trovato grazia
presso il tuo Signore,
che si dona a te.

OMELIA


Terzo momento - DIO ABITA LA STORIA

Lett.1Padre santo, unico Dio vivo e vero:

prima del tempo e in eterno tu sei,
nel tuo regno di luce infinita.
Nella tua benevolenza
non hai voluto celare il tuo amore
ma lo hai manifestato agli uomini
chiamandoli a collaborare con te
al tuo disegno di salvezza.
Lett.2  Noi ti ringraziamo,
Signore del tempo e della storia,
perché hai voluto parlare
al cuore di tanti uomini e donne
che con generosa sollecitudine
hanno saputo rispondere
agli appelli della tua tenerezza.
Lett.1  Le alterne vicende umane sono costellate
dagli esempi della loro vita
illuminata dalla tua chiamata
e impreziosita dalla loro risposta:
la prontezza di Abramo e il coraggio di Mosè;
la giovinezza di Davide
e la profezia di Geremia;
la fede incredula di Zaccaria
e la gioia riconoscente di Elisabetta;
l’austera franchezza di Giovanni il precursore
i silenzi mistici e fattivi di Giuseppe;
l’Eccomi nuovo di Maria,
madre del Messia e Signore Gesù.
Lett.2  Noi ti ringraziamo,
perché sempre ci doni la luce
di quella stessa Parola
che, feconda, è risuonata nella loro vita
e che oggi illumina la nostra.
Dona a noi il chiarore del cuore e della mente
per saper discernere la tua paterna volontà
e così dare ragione al mondo
della speranza che è in noi.

dell’Antifona “O”
(Propria per ogni giorno)


16 DICEMBRE


Ant.  
Il Signore ha soccorso i suoi figli, ricordando il suo amore.


17 DICEMBRE


Ant.  O Sapienza che esci dalla bocca dell’Altissimo,

ti estendi ai confini del mondo,
e tutto disponi con soavità e con forza:
vieni, insegnaci la via della saggezza.

18 DICEMBRE


Ant.  O Signore, guida della casa di Israele,

che sei apparso a Mosè nel fuoco del roveto,
e sul monte Sinai gli hai dato la Legge:
vieni a liberarci con braccio potente.

19 DICEMBRE


Ant.  O Radice di Iesse,

che ti innalzi come segno per i popoli:
tacciono davanti a te i re della terra,
e le nazioni t'invocano:
vieni a liberarci, non tardare.

20 DICEMBRE


Ant.  O Chiave di Davide,

scettro della casa di Israele,
che apri, e nessuno può chiudere,
chiudi, e nessuno può aprire:
vieni, libera l’uomo prigioniero,
che giace nelle tenebre e nell’ombra di morte.

21 DICEMBRE


Ant.  O Astro che sorgi,

splendore della luce eterna,
sole di giustizia:
vieni, illumina chi giace nelle tenebre
e nell'ombra di morte.

22 DICEMBRE

Ant.  O Re delle genti, atteso da tutte le nazioni,

pietra angolare che riunisci i popoli in uno,
vieni e salva l'uomo che hai formato dalla terra.

23 DICEMBRE


Ant.
O Emmanuele, nostro re e legislatore,
speranza e salvezza dei popoli:
vieni a salvarci, o Signore nostro Dio.

24 DICEMBRE


Ant.  È nato per noi un bambino,
un figlio ci è stato donato:
il potere riposa sulle sue spalle,
il suo nome sarà:
messaggero di un grande disegno.


BENEDICTUS

(CANTICO DI ZACCARIA     Lc 1, 68-79)


Benedetto il Signore Dio d’Israele, *

  perché ha visitato e redento il suo popolo,

e ha suscitato per noi una salvezza potente *

  nella casa di Davide, suo servo,

come aveva promesso *

  per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo:

salvezza dai nostri nemici, *

  e dalle mani di quanti ci odiano.

Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri *

  e si è ricordato della sua santa alleanza,

del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, *

  di concederci, liberàti dalle mani dei nemici,

di servirlo senza timore, in santità e giustizia *

  al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo *

  perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,

per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza *

  nella remissione dei suoi peccati,

grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, *

  per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge,

per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre *

  e nell’ombra della morte

e dirigere i nostri passi *

  sulla via della pace.

Gloria al Padre e al Figlio *

  e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *

  nei secoli dei secoli. Amen.


Dio fedele, attraverso la testimonianza dei padri e la voce dei profeti ci hai annunciato la venuta del tuo Figlio nel mondo: concedi a noi di confessare oggi colui che è venuto nella carne per salvare l’umanità  e accordaci la grazia di contemplare nell’ultimo giorno il volto di colui del quale attendiamo la venuta nella gloria, Gesù Cristo, nostro Signore,

che vive e regna con te e lo Spirito Santo ora e nei secoli dei secoli.

Tutti
Amen.


Canto finale


Parrocchia San Lorenzo Maiorano in Cattedrale - Via Campanile 66 Manfredonia Tel.0884532633 «Diocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo»
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